Letra de Dai Nomadi - Talco
Letra de canci�n de Dai Nomadi de Talco lyrics
Fiaccola breccia di un rogo
Che cerca conforto nell'aria
Una menzogna nel giogo
Di un giustizia sommaria
Dicono che i nomadi
Spensero il sol di una notte
Sciolta tra luoghi comuni e finte verit�
Placida accolse le voglie
Di un verginit� ormai svanita
La rabbia di un padre alle soglie
Spinse a un storia sbiadita
La notte che rendevano
Al sonno di una prima volta
� celata da un vago timore nell'aridit�
Fredda ment� ingannevole
Nell'indecenza dissolta
I nomadi - disse - rapiron la mia nudit�
Tardi affond� nel rimorso
Di una menzogna rapita
Da un'indolenza che ha perso
Ci� che ha pi� pudico in vita
https://www.coveralia.com/letras/dai-nomadi-talco.php
Nel gioco di farneticar
Di un falso comune ora acceso
Da vano desio di diventar signora ma
Senza virt� n� dignit� incapace di portarne il peso
E un fango su rami bruciati � la sua umanit�
Nella terra di maschere affrante in TV
Di letarghi impuniti e di rabbiosi santi
Il silenzio nell'odio si imbeve
Di un fetido addio
Tra recinti gelosi di asserti virt�
Assuefatti a volgari timori degli altri
Caduti nell'argine greve
Di un marcio brusio
E nell'ora di non abbaiar
Nascosti nell'ipocrisia
Di ornar come vuoto a s� stante un cielo malato
Tra i nomadi la verit� �
Appesa a una fotografia
Di una falsa cortigiana ed un campo bruciato
Che cerca conforto nell'aria
Una menzogna nel giogo
Di un giustizia sommaria
Dicono che i nomadi
Spensero il sol di una notte
Sciolta tra luoghi comuni e finte verit�
Placida accolse le voglie
Di un verginit� ormai svanita
La rabbia di un padre alle soglie
Spinse a un storia sbiadita
La notte che rendevano
Al sonno di una prima volta
� celata da un vago timore nell'aridit�
Fredda ment� ingannevole
Nell'indecenza dissolta
I nomadi - disse - rapiron la mia nudit�
Tardi affond� nel rimorso
Di una menzogna rapita
Da un'indolenza che ha perso
Ci� che ha pi� pudico in vita
https://www.coveralia.com/letras/dai-nomadi-talco.php
Nel gioco di farneticar
Di un falso comune ora acceso
Da vano desio di diventar signora ma
Senza virt� n� dignit� incapace di portarne il peso
E un fango su rami bruciati � la sua umanit�
Nella terra di maschere affrante in TV
Di letarghi impuniti e di rabbiosi santi
Il silenzio nell'odio si imbeve
Di un fetido addio
Tra recinti gelosi di asserti virt�
Assuefatti a volgari timori degli altri
Caduti nell'argine greve
Di un marcio brusio
E nell'ora di non abbaiar
Nascosti nell'ipocrisia
Di ornar come vuoto a s� stante un cielo malato
Tra i nomadi la verit� �
Appesa a una fotografia
Di una falsa cortigiana ed un campo bruciato